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Imparare

La prima volta che mi trovai davanti a un paziente, ricordo, ero eccitata e terrorizzata: eccitata perchè stavo per iniziare il mestiere più bello del mondo, terrorizzata perchè non sapevo se avrei fatto stare bene quella persona. 

La prima volta che entrai in aula per insegnare, ricordo, ero eccitata e terrorizzata: eccitata perchè avevo sempre desiderato insegnare, terrorizzata perchè temevo di non essere all’altezza. 

Curare i miei pazienti e insegnare ai miei studenti: una storia ha influenzato vicendevolmente l’altra.

 

All’inizio pensavo che esistesse un sistema classico per insegnare agli studenti o per curare le persone:

  • hai un curriculum

  • hai una lista di argomenti da trattare o di problemi da curare

  • tanto più sei brillante e appassionato, tanto migliore è il risultato.

 

Eppure sentivo che mancava qualcosa.

 

Il tempo è passato e ho capito che il sistema può essere cambiato.

  • Primo segreto: essere sé stessi, essere originali.

  • Secondo segreto: capire che insegnare non significa trasferire informazioni e curare non significa padroneggiare delle tecniche. Si può imparare senza che qualcuno ti insegni qualcosa; si può guarire senza che qualcuno ti curi.

  • Terzo segreto: come aiutare gli studenti a imparare e i pazienti a guarire? Capendo il problema dalla loro prospettiva. Come rendere gli studenti capaci di prendere iniziative e i pazienti capaci di ritrovare l’autonomia? Aiutandoli a commettere errori.

 

Esiste l’amore per la propria professione e ne esiste un altro, ancora più potente: l’amore impegnato per il benessere degli altri.

L’ho imparato dai miei pazienti e dai miei studenti, in tutti questi anni.

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