Chiara Sicuri
I traumi nella danza: come fare davvero prevenzione
Le revisioni che si trovano in letteratura inerenti i traumi nella danza riportano molti dati e spesso controversi: si tratta comunque di numeri significativi se si lavora in questo ambito e si desidera fare davvero prevenzione.
Osservando le percentuali esiste, in media, questa distribuzione nei vari distretti:
caviglia/piede 36%
anca/inguine/coscia 17,6%
ginocchio 17,4%
colonna vertebrale 17,6%
arti superiori 9%

Quando si parla di traumi nella danza si pensa subito alla disciplina classica, dove gli arti inferiori sono la parte del corpo maggiormente coinvolta, specialmente a seguito dell’utilizzo delle punte e del costante esercizio in “en dehors” (rotazione esterna degli arti inferiori). Gli stili, però, sono numerosi e ognuno ha le sue peculiarità: nella danza moderna, ad esempio, sono molto sollecitati anche gli arti superiori e il rachide durante l’esecuzione delle figure acrobatiche che costruiscono la performace.
Nei primi anni di lavoro pensavo che l’obiettivo “irrinunciabile” per tutti i miei pazienti fosse rispettare la biologia del corpo, ossia: ogni tessuto, in base al tipo di lesione, ha bisogno di un certo tempo per guarire. Quando vedevo applicare protocolli “accelerati” faticavo a lavorare, specialmente con gli sportivi: io e loro vedevamo le cose in modo troppo diverso.
Poi un giorno è arrivata la prima danzatrice:
“Mi hanno detto che devo stare ferma per un mese e fare questi esercizi.
Ma io non posso stare ferma e questi esercizi che mi hanno dato per me sono banali. Aiutami tu.”
Da quel giorno ho cambiato completamente la mia prospettiva.
Gli atleti, e tra questi specialmente i danzatori, possiedono un’incredibile capacità fisica e psichica di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà.
Come riabilitatrice ho il dovere di dare il meglio e il mio approccio può fare la differenza non solo nel recupero dal trauma, ma anche nella vera prevenzione.
Penso che i 3 punti fondamentali siano questi:
saper identificare tutti i tipi di lesioni legate ai gesti della danza
comprendere i meccanismi che ne stanno alla base
cogliere gli aspetti specifici della disciplina per individuare ciò che porta a compensi e alterata distribuzione di carichi (errori tecnici, errori posturali, scarse doti anatomiche ecc)
Biologia da un lato, recupero e prevenzione dall’altro: diventano due facce della stessa medaglia.